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Tensor, il chip home-made di Google

Quasi perfetti. I nuovi smartphone di Google sfidano Apple e Samsung e sgomitano per piazzarsi tra i primi nel top di gamma del mercato. Gli ultimi arrivati da Mountain View, Pixel 6 e Pixel 6 pro, stupiscono e rompono in un certo senso la monotonia che sembrava pervadere gli ultimi tocchi di novità in un campo così sofisticato quale quello della tecnologia. Il fiore all’occhiello dei due dispositivi è senza alcun dubbio il nuovo processore, addirittura autoprodotto dalla Casa californiana. Si chiama TENSOR e pare votato a un successo senza precedenti. Della sua progettazione, più che la potenza, colpisce la componente dedicata   all’AI con la quale gli ingegneri di Casa Google sembra possano aprire nuovi scenari nel campo della tecnologia.

Poco importa che il nuovo SoC non sia veloce quanto Snapdragon di Qualcomm o Exynos 2100 di Samsung, visto che già in fase di annuncio era stato definito un “chip anomalo”. Nello specifico, si tratta di un processore Octa-core. Più precisamente parliamo di una CPU costituita da 2 ARM Cortex-X1 @2,8 GHz (high-performance), 2 ARM Cortex-A76 @ 2,25 GHz (mid-core) e 4 ARM Cortex-A55 @ 1,8 GHz (efficiency-core). Il tutto realizzato, in produzione, a 5nm. Particolare, quest’ultimo, non di poco conto che evita al chipset di surriscaldarsi in determinate fasi.

Dunque risulta giustificato l’impiego di un doppio X1 (solitamente se ne impiega uno) che, in diverse condizioni, avrebbe generato maggiore calore. Analogo discorso per il Cortex A-76 che, seppure non nuovissimo, si riscalda molto meno del recente A-78. Vediamo il resto che correda il Tensor SoC. Il Titan M2 è un coprocessore completamente riprogettato, architettura RISC-V, che garantisce sicurezza e privacy a livelli davvero eccellenti. La TPU è la parte fondamentale del Tensor home-made di Google, motore del machine learning che da sempre è materia particolarmente cara agli ingegneri di Mountain View.

L’esecuzione ottimale degli algoritmi di A/I deriva dalle elevate prestazioni che offrono i due Cortex-X1. Svelato dunque lo “strano” ricorso al secondo X1, già di suo ritenuto estremamente performante. L’elaborazione grafica di Tensor SoC è affidata a una GPU 20 core del tipo ARM Mali G-78 MP20. E ci sono miglioramenti pari al 370% rispetto ai Pixel 5. Il processore di immagine (ISP) supporta la fotografia computazionale. TENSOR si avvale del sistema operativo Android 12 che con altri software appositi per Pixel 6 ha creato nuove e interessanti funzioni. Tra queste l’HDR frame-by-frame per i video, il Live Translate per i messaggi (anche WhatsApp) tradotti in simultanea, il Magic Eraser (gomma magica) che cancella dalle foto tutto ciò che è ritenuto superfluo e un riconoscimento vocale ampiamente migliorato.