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Cellulari, qui non puoi usarli più: la decisione è disastrosa

I cellulari, oggigiorno, sono sempre più di uso quotidiano e, forse, in alcuni casi l’uso è davvero spropositato.

Chiunque ne fa uso, ma il fenomeno è dilagante soprattutto tra i più giovani. Infatti, gli utenti che stanno molte ora sugli smartphone sono adolescenti e ragazzi. Lo usano dovunque, in strada, in casa, a scuola, mentre studiano, mentre sono sui mezzi pubblici.

E lo fanno per i motivi più disparati. Per sentire musica, per comunicare con gli altri ragazzi e. addirittura, per studiare. Ovviamente, non disprezzano i social. Le storie su instagram, i reel spopolano a queste età. Per non parlare di TikTok, delle sue challenge, dei suoi duetti. Ogni ragazzo lo fa per farsi notare dagli altri, per essere una spanna in più degli altri.

La misura, però, è colma Stop ai cellulari a scuola. Gli smartphone dovranno essere fuori dalle classi.

E’ notizia recentissima, infatti,  che i cellulari dovranno restare fuori dalle classi durante le ore di lezione, per permettere uno studio approfondito delle materie spiegate in aula. La proposta è del ministro dell’istruzione e del merito, Valditara, e va nella direzione di garantire a studenti e docenti un tempo di studio in classe senza distrazioni.

Come riporta il Corriere della Sera, il Ministro avrebbe avviato la commissione per l’Autorevolezza e il Rispetto che si occuperà anche di regolarizzare il comportamento da tenere in classe. Ci saranno, anche, sanzioni per gli episodi di violenza.

I cellulari rimarranno fuori dalla classe a breve. Anche se questa regola esiste già in alcuni istituti. Il problema è che non è rispettata. Queste le parole del Ministro: “Io dico che non si deve entrare in classe con il cellulare. Lo si può lasciare all’ingresso o comunque fuori dalla lezione: a scuola si va per studiare non per chattare”.

La strada che vuole intraprendere, quindi, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è quella del rigore. E sui social non mancano le critiche per alcune dichiarazioni in cui, rilanciando i lavori socialmente utili da comminare agli studenti violenti, esalta “l’umiliazione” come fattore fondamentale di “crescita“.

Affermazioni sulle quali il ministro poi precisa di aver usato “un termine inadeguato“. Queste le sue parole in merito: “Ho usato al momento un termine sicuramente inadeguato, confermo il messaggio: imparare l’umiltà di chiedere scusa“, ha detto Valditara. Le parole che hanno destato scalpore erano riferite ad un episodio di bullismo e violenza avvenuto in un Istituto scolastico. Sono state pronunciate durante il convegno di Direzione Nord a Milano.