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“La vita è nata prima su Marte che sulla Terra” I Lo studio choc dell’Università di Copenaghen

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Marte, pianeta rosso (Istock)

Uno studio dell’Università di Copenaghen ha dimostrato come la nascita della vita non è avvenuta sulla Terra bensì su Marte: la scoperta è stata illuminante

Una nuova ricerca pubblicata dalla rivista Science Advance e portata avanti dall’Università di Copenaghen ha dimostrato che in realtà la prima forma di vita non è nata sulla Terra bensì sul pianeta rosso, Marte. Si parla con precisione di 4,5 miliardi di anni fa. Il pianeta ha avuto condizioni favorevoli alla vita molto prima della Terra, una scoperta che spazza via sempre di più il nostro approccio omocentrico.

Il nostro pianeta, così come Marte, fa parte del Sistema Solare Interno, cioè lo spazio che va dal Sole alla cintura di asteroidi, costituito dai quattro pianeti rocciosi (Mercurio, Venere, Marte e la Terra) che, in seguito alla loro formazione, subirono una fase di bombardamento da parte di un flusso di materiale asteroidale. Mentre la tettonica a placche della Terra ha cancellato tutte le prove di ciò che è accaduto nei primi 500 milioni di anni di storia del nostro pianeta, su Marte, che non ha una tettonica a placche ma una superficie stazionaria, il pianeta ha conservato gran parte di queste rocce.

Con le nuove tecnologie, gli scienziati sono riusciti a portare sulla terra dei frammenti di rocce, per studiarne le caratteristiche per poi risalire alla storia del pianeta. Ciò che è stato scoperto è scioccante, perché nonostante avessimo sempre pensato che su Marte ci fosse vita, in realtà nessuno avrebbe mai immaginato che fosse un luogo più ‘accogliente’ del pianeta Terra.

Dall’analisi dei meteoriti la scoperta: l’Università di Copenaghen va avanti con lo studio di Marte

Marte, pianeta rosso (Istock)
Marte, pianeta rosso (Istock)

Attraverso l’analisi di 31 meteoriti marziani ritrovati sulla Terra, gli autori dello studio hanno cercato di rispondere a una serie di domande fondamentali sulla loro origine. I ricercatori hanno identificato i meteoriti come condriti carboniose provenienti dal Sistema Solare esterno. Sulla base della prevalenza di tali rocce su Marte e del fatto che il ghiaccio di solito rappresenta il 10 percento della loro massa, gli autori hanno calcolato che questi antichi impatti hanno portato sul suolo marziano abbastanza acqua da coprire l’intero pianeta con oceani profondi almeno 300 metri e forse fino a un chilometro.

Oltre all’acqua, è noto che questi asteroidi ghiacciati hanno trasportato nel Sistema Solare interno molecole organiche come gli amminoacidi. “Questi composti vengono utilizzati quando il DNA e l’RNA formano basi che contengono tutto ciò di cui una cellula ha bisogno” hanno precisato gli studiosi, dimostrando come la presenza di vita fosse già esistente sul pianeta rosso.