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“Svelato il motivo dell’intelligenza dei polpi”: hanno lo stesso antenato degli umani

I polpi sono noti per essere molto intelligenti e un nuovo studio ne rileva il motivo. Hanno cervelli simili a quelli umani.

Un nuovo studio condotto dal Max Delbruck Center di Berlino ha scoperto che il cervello dei polpi è simile a quello umano. Infatti, l’animale marino ha una varietà di geni regolatori chiamati microRNA (miRNA) nel loro tessuto neurale paragonabile a quello degli esseri umani.

I risultati suggeriscono che i miRNA, un tipo di gene dell’RNA, svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo di cervelli complessi. Ritornando ai polpi, questi possono usare strumenti, trasportare gusci di cocco come riparo, impilare rocce per proteggere le loro tane e usare tentacoli di medusa per difendersi.

Inoltre, gli scienziati hanno studiato a lungo l’intelligenza dei polpi, osservandoli mentre imparano a risolvere enigmi e ad aprire barattoli con tappo a vite. Di recente sono stati persino ripresi mentre si lanciavano sassi e proiettili l’uno contro l’altro. L’autore dello studio, il dott. Grygoriy Zolotarov, ha dichiarato di essere rimasto a fissare un polpo mentre anche questo animale lo osservava.

E anche se questo non è un metodo scientifico, ha notato che gli occhi dei polpi sprigionano intelligenza. Sono simili a quelli degli esseri umani. Sono unici tra gli invertebrati, con un cervello centrale e un sistema nervoso periferico in grado di agire in modo indipendente. E sono gli unici ad aver sviluppato funzioni cerebrali così complesse perché usano le braccia in modo molto mirato. Sono anche molto curiosi e possono ricordare le cose. Possono riconoscere le persone ed apprezzarne alcune più di altre. Si ritiene, infine che sognino persino poiché cambiano colore e struttura della pelle durante il sonno.

Ecco ciò che ci collega al polpo, o meglio ciò che collega il polpo all’essere umano. Condividiamo lo stesso antenato!

Umani e polpi, infatti, hanno un antenato in comune. Si tratta di una creatura simile ad un verme vissuta moltissimi anni fa, per la precisione 518 milioni di anni fa. Questo potrebbe spiegare l’elevata intelligenza della creatura.

La creatura, nota come Facivermis yunnanicus, è il primo esempio noto di animali che si sono evoluti per perdere parti del corpo di cui non avevano più bisogno ed erano minimamente intelligenti. Questo strano animale, lungo dai 2 ai 7 centimetri, era simile a un lombrico dotato di cinque paia di tentacoli nella parte anteriore.

I tentacoli erano dotati di sottili spine. Fin dall’anno della sua descrizione nel 1989 si presume vivesse infossato nel substrato marino e lasciasse sporgere l’estremità provvista di tentacoli per catturare le prede.

Published by
Angelo Costantino