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Tim, quanto pagherai in più adesso I Tariffe adeguate all’infalzione, il cliente perde sempre

La crisi economica e sociale si fa sentire non solo per le famiglie, ma anche per le aziende piccole, medie o grandi che siano.

In realtà quello che si fa sentire di più per le aziende è l’inflazione. In parole povere, l’inflazione è un incremento dei prezzi di ampia portata che non si limita a singole voci di spesa. Ciò significa che con un euro si possono acquistare oggi meno beni e servizi rispetto al passato. In altre parole, l’inflazione riduce il valore della moneta nel tempo.

Anche i colossi aziendali risentono di questa problematica e TIM non fa eccezione. All’inizio del mese di novembre, infatti, la società ha pubblicato i risultati relativi al terzo trimestre del 2022. Questi, nonostante il gruppo abbia avuto una crescita, sono in calo rispetto al trimestre precedente. Così per incrementare i ricavi, sono state previste delle rimodulazioni ai prezzi dei contratti in base all’inflazione.

E le rimodulazioni non si sono fatte attende. Da tre giorni è iniziato il ricalcolo tariffe TIM

Ecco che le offerte di rete fissa e mobile “potranno prevedere l’adeguamento annuale dei prezzi all’andamento dell’inflazione, incrementato di un coefficiente di maggiorazione predeterminato“. Questo è ciò che fa sapere l’Azienda. E continua asserendo che tutte le offerte avranno una chiara indicazione sulla presenza del meccanismo di adeguamento annuale dei prezzi.

Ovviamente, saranno descritte le modalità di applicazione. Innanzitutto, diciamo che, come deciso da TIM, non tutte le offerte saranno sottoposte a questa variazione. O, almeno, non subito. Nei casi in cui il costo mensile sarà incrementato ogni anno in misura pari all’indice di inflazione (IPCA) rilevato dall’ISTAT, cui si aggiunge un coefficiente fisso del 3,5%.

Poniamo un esempio pratico. Abbiamo un’offerta TIM da 10 euro al mese. Per conoscere il nuovo costo, basta moltiplicare il costo originale per la somma dell’indice di inflazione più il tasso fisso stabilito. Quindi, facendo le operazioni sapremo il nuovo costo. Es.: costo mensile adeguato a inflazione = 10 euro x (6% + 3,5%) = 10,95 euro.

L’adeguamento, ovviamente, non avverrà in caso di deflazione, ossia di una variazione al ribasso dei prezzi e, comunque, non potrà mai superare il 10%.  C’è da dire che questi adeguamenti non riguarderanno soltanto l’azienda TIM. Anche i competitor hanno pensato a degli aumenti.

Infatti, anche WindTre a partire dal prossimo gennaio adeguerà i costi a quei clienti che hanno attivato un’offerta entro il 20 novembre di quest’anno. Altri operatori hanno affermato di non voler adeguare in base all’inflazione le loro tariffe. Un sospiro di sollievo per i loro clienti!