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Amazon, le perdite sono catastrofiche: migliaia di licenziamenti in arrivo I Cosa sta succedendo al colosso dell’e-commerce

Alexa è un’idea del fondatore di Amazon Jeff Bezos il quale, nell’immaginare l’assistente vocale, si è ispirato alla serie tv Star Trek.

Con il tempo il costo del dispositivo è stato molto ridotto. Questo è un dispositivo pensato per essere collegato ad altri prodotti o servizi. E’ in grado di cambiare in meglio la giornata degli utenti e di costituire un asset profittevole per Amazon. Il suo potenziale è enorme. Infatti, Amazon offre un universo attorno al quale, ad esempio, si da supporto all’accesso alla sanità.

Inoltre, c’è la possibilità di individuare servizi tematici che leniscono la solitudine e che stimolano l’inclusione, metodi di studio, interazione intelligente con dispositivi casalinghi come il controllo anche a distanza di illuminazione, riscaldamento, videocamere ed elettrodomestici. I servizi agganciabili ad Alexa sono illimitati ma, nonostante ciò, le persone continuano a farne un uso basilare.

Infatti, chiedono all’assistente solo informazioni sul meteo o risposte a curiosità del momento. In questo modo il suo ruolo cambia e diventa, soltanto, un intermediario tra l’uomo e i motori di ricerca. Gli utenti, ad esempio, non hanno ben compreso che attraverso l’assistente vocale, si possano fare anche altre cose. Infatti, si potrebbe usare Alexa per fare acquisti su Amazon, per ordinare cibo da asporto. Così, anche se viene utilizzato un numero enorme di volte durante l’anno, Amazon non riesce a monetizzare alcuna somma. Almeno non quella sperata.

Infatti, la compagnia vorrebbe ottenere fatturato quando le persone usano Alexa, non  solo quando la comprano. Amazon, quindi, non vuole soltanto vendere l’hardware, ma vuole renderlo profittevole nel tempo. In effetti, tale situazione è paradossale. Alexa vende bene, ma chi la compra la usa al minimo. Ed anche le aziende, quelle che possono elaborare servizi attorno alle potenzialità dell’assistente vocale, latitano.

Amazon vuole limitare le perdite ed è costretta a ridurre il personale.

Le persone dubitano delle potenzialità di tutti gli assistenti vocali e le imprese che ne possono fare uso per migliorare i rispettivi assecondano tale credenza e non contribuisco a fare in modo che gli utenti possano ricredersi. Le responsabilità di ciò sono anche di Amazon. Infatti, non ha saputo dare un indirizzo ai propri dispositivi, cedendo a richiami futili come Astro. Quest’ultimo è il robot domestico comandabile tramite Alexa. Serve, però, a molto poco e costa mille dollari. Troppo!

La crisi che sta attraversando Alexa è corresponsabile di una riorganizzazione interna che potrà costare il lavoro al 3% dei dipendenti americani del colosso creato da Jeff Bezos. Non bisogna farsi deviare dalla percentuale. Infatti, parliamo di circa 10mila persone. Un numero davvero alto vista anche la crisi profonda che si sta vivendo.

Nei primi tre mesi del 2022 la divisione Worldwide Digital, nella quale, oltre ad Alexa, rientrano anche i servizi come Amazon Prime Video ha fatto registrare perdite per oltre tre miliardi di dollari, cifre trascinate verso il basso dal flop concettuale di Alexa. In poche parole, Alexa viene usata in un modo non previsto da Amazon, che, così, fatica ad avere introiti. Un’occasione persa e un fallimento colossale. Queste sono le parole dei dipendenti della divisione.