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“Nuovi indizi vita su Marte”, la scoperta che cambia tutto, da un meteorite precipitato sulla Terra

Marte il pianeta rosso (Istock)
Marte il pianeta rosso (Istock)

Continuano le ricerche sul Pianeta Rosso, nuove molecole organiche trovate su un meteorite precipitato sulla Terra. Un nuovo indizio sulla presenza di vita su Marte.

Marte non smette di affascinare gli scienziati. Questo perché ormai è un dato di fatto che sul Pianeta Rosso è stata trovata la vita, ma gli studiosi continuano a indagare come riuscire a creare un ambiente ospitale per far sì che tra centinaia di anni l’uomo riesca a creare un secondo impero su un altro pianeta. Se all’inizio sembrava la trama perfetta per un film di fantascienza da incassi alle stelle, adesso si tratta di realtà, di futuro. In questo caso, ci si riferisce ad una scoperta inerente ad alcuni frammenti di meteorite arrivati sulla Terra nel 2011.

Il 18 luglio 2011, nel piccolo villaggio di Tissint, nell’entroterra del Marocco, i pastori hanno iniziato a notare pezzi di roccia fusa tra le campagne brulle intorno al centro abitato. In quel momento era per loro impossibile capire di cosa si trattasse, ma attraverso studi successivi era venuto fuori che fossero frammenti di meteorite provenienti da Marte. 

In uno studio recente di un team internazionale, è stato scoperto che su quelle rocce è presente un’enorme diversità organica. Questi dati, se ben studiati, potrebbero dirci molto sulla storia di Marte e in generale sulla possibilità di vita sulle sue superfici.

Cosa sono le molecole organiche e perché è stato importante trovarle sul meteorite venuto da Marte

Le molecole organiche sono composte da atomi di carbonio legati ad atomi di idrogeno, ma come viene spiegato anche dalle basi della biologia e della chimica, possono anche contenere elementi come ossigeno, azoto, e altri elementi della tavola. In generale, le quattro classi principali delle molecole classificate organiche includono i carboidrati, le proteine, i lipidi e gli acidi nucleici.

Senza addentrarci troppo sulle loro composizioni, si può dire che comprendere i processi e la sequenza di eventi che hanno plasmato questa ‘abbondanza organica’ sui meteoriti, renderà più chiari i dettagli sull’abitabilità di Marte e sulle reazioni che potrebbero portare alla formazione della vita. Questo almeno è ciò che ci ha tenuto a specificare il dott. Andrew Steele, coautore dello studio, nonché collaboratore NASA.

Frammenti meteorite (Istock)
Frammenti meteorite (Istock)

L’importanza del metorite Tissint per gli studi su Marte

Questo meteorite preso in esame ha preso il nome del paese nel quale è stato ritrovato in Marocco, quindi il nome del villaggio di Tissint e ha un peso di 7 Kg, quinto meteorite di origine marziana. Ad oggi continuano gli studi sulla sua superficie organica in quanto la scoperta può sembrare scontata ma invece è davvero strabiliante. Ormai che la vita su Marte è sempre esistita è un dato di fatto, ma gli scienziati continuano a ricercare per capire come si fosse evoluta nel tempo e in che modo si potrebbe rendere ospitale anche per l’essere umano.