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Vesuvio, l’eruzione trasformò i cervelli degli abitanti di Ercolano in vetro I L’ultima scoperta: come è successo

Scavi Archeologici di Pompei con il Vesuvio alle spalle (Ministero della Cultura) – www.themagazinetech.com

L’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. è tra le più famose mai avvenute e, anche, la più studiata da tantissimo tempo. 

Ed il pensiero di tutti va subito alla città di Pompei che è stata davvero martoriata. C’è da dire, però, che non è l’unica località toccata da questa violentissima eruzione. Furono tante le città e, soprattutto, le popolazioni colpite da questa. Basti pensare a Stabiae, l’odierna Castellammare di Stabia, Oplontis, odierna Torre Annunziata, Herculaneum, l’odierna Ercolano. E queste per quanto riguarda la provincia di Napoli. Ma c’è anche una località che oggi ritroviamo in provincia di Salerno.

Stiamo parlando di Nuceria Alfaterna, che è l’odierna Nocera Superiore e parte di Nocera Inferiore. Insomma, fu interessato un territorio vastissimo e queste sono solo alcune delle tantissime località. Quelle che furono distrutte completamente furono Pompei, Ercolano e Stabia. I primi seri scavi archeologici fatti in queste zone ci furono a cavallo tra il 1738 e il 1748 sotto il Regno di Carlo VII. E pensate che sono continuate per secoli. I ricercatori hanno fatto delle scoperte sensazionali. Hanno riportato alla luce numerosi edifici.

Inoltre, grazie ad una tecnica molto particolare, ora possono essere visionati i cittadini di quelle città nelle posizioni in cui sono stati colti dalle correnti piroclastiche. In pratica, è successo che queste povere vittime sono state travolte da un’ondata caldissima che ne ha causato la morte all’istante. Poi, sono stati ricoperti da strati vulcanici. E quando sono stati ritrovati, ovviamente il corpo non vi era più, si era decomposto.

Ma i ricercatori dell’epoca hanno fatto sì che riempiendo lo spazio vuoto dei loro corpi, questi potessero riprendere luce ed essere fruibili dai visitatori: una sorta di ricostruzione 3D. Se volessimo parlare di tutto ciò che è stato scoperto, ci vorrebbero numerosi trattati. Ma c’è una nuova scoperta di cui vogliamo parlarvi che ha del sensazionale.

Ercolano: ritrovati cervelli vetrificati durante nuove ricerche.

Alcuni ricercatori dell’Università Roma Tre, infatti, durante alcuni studi e ricerche sul campo, hanno fatto una scoperta che ha del sensazionale. In pratica, tutti i “corpi” ritrovati a Pompei avevano una posizione rannicchiata e con i pugni chiusi. Ciò avvenne perché furono sottoposti ad alte temperature ed i loro tessuti ed i loro muscoli si sono disidratati e contratti.

Scavi Archeologici Ercolano (www.campania.info) – www-themagazinetech.com

Ad Ercolano, invece, ciò non è avvenuto. poiché le temperature erano ancora più alte ed hanno vaporizzato l’intero corpo di tutte le vittime. In pratica, né i muscoli, né i tessuti hanno avuto il tempo di contrarsi: sono stati spazzati via in un istante. Ma quel che hanno trovato di fronte a sé i ricercatori ha dell’incredibile. Hanno ritrovato un cervello vetrificato di un uomo presso il Collegio degli Augustali.

Ma come è stata possibile una cosa del genere? In pratica, il corpo dell’uomo è stato prima investito dalla corrente piroclastica molto calda, intorno ai 550° C, per poi raffreddarsi velocemente prima che il corpo venisse sepolto da una seconda ondata di materiale piroclastico. Una scoperta davvero sensazionale che darà il via a numerose altre ricerche.