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Hobbit, sono esistiti davvero e vivevano qui: usando gli scheletri gli scienziati hanno ricostruito il loro volto

– Themagazinetech.it

Gli Hobbit sono esistiti davvero: erano degli uomini primitivi con delle caratteristiche incredibilmente vicine alle creature nate dalla fantasia dello scrittore J.R.R. Tolkien. Adesso gli scienziati hanno ricostruito con esattezza il loro volto.

Tutti conoscono gli Hobbit, le creature protagoniste dei due libri più famosi dello scrittore padre del fantasy John Ronald Reuel Tolkien: “Lo Hobbit” e “Il Signore degli anelli“. Dopo il successo planetario non solo dei libri ma dei film, i piccoli umanoidi in miniatura con i grandi piedi pelosi.

Adesso dalla scienza arriva la conferma che farà sussultare gli appassionati dell‘epopea fantasy: gli Hobbit sono esistiti davvero. Erano una specie di uomo primitivo estinto, ma con caratteristiche estremamente simili a quelli immaginati da Tolkien. Sia per l’altezza, sia per la conformazione del viso.

Infatti, dopo aver scoperto questi scheletri interessanti per ricostruire l’evoluzione dell’essere umano dall’Austrolopiteco fino all’Homo Sapiens Sapiens in una grotta dell’Indonesia, si sono messi al lavoro per ricostruire il loro volto e capire come apparivano nella realtà. Scoprendo questa incredibile similitudine.

Le caratteristiche dei nostri antenati hobbit

Homo Floresiensis – Themagazinetech.it

L’Homo Floresiensis, per utilizzare il nome scientifico, aveva un naso meno pronunciato degli attuali esseri umani, una bocca e delle labbra più sporgenti delle nostre ed erano parecchio più bassi e non superavano il metro di altezza, oltre ad avere un volume del cervello molto inferiore al nostro.

Avevano delle gambe corte e questo faceva apparire in proporzione le braccia molto più lunghe rispetto al busto toracico. E, soprattutto, i piedi erano in proporzione molto più lunghi rispetto a quelli di noi esseri umani: insomma, proprio come gli hobbit immaginati da Tolkien.

Nel team di ricerca anche archeologi italiani

Le caratteristiche emerse nella ricostruzione degli scienziati sono particolarmente interessanti perché gli “hobbit” avevano caratteristiche simili sia ai nostri antenati sia all’uomo moderno. Inoltre, si pensava che fossero vissuti circa 20.000 anni fa, mentre le analisi più approfondite hanno portato alla datazione di 60.000 anni.

Nel team di ricerca c’erano anche degli archeologi italiani, Luca e Alessandro Bezzi, che pubblicheranno a breve il loro studio con tanto di grafiche in 3D per ricostruire i nostri antenati versione Bilbo e Frodo Baggins. Del resto il fantasy ha sempre pescato dalle tradizioni e leggende degli uomini: basti pensare ai draghi, versione magica dei dinosauri o agli orchi, altra evidente ispirazione agli uomini primitivi.