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Il Martello di London: un misterioso enigma archeologico continua a dividere scienza e creazionismo

 

Martello di London – TheMagazineTech

Gli OOPART, acronimo di “Out Of Place ARTifacts” o “manufatti, reperti fuori posto”, hanno sempre suscitato grande fascino e dibattito tra scienziati e sostenitori della teoria della creazione.

Uno dei manufatti più discussi e misteriosi è il Martello di London, un oggetto in ferro e legno trovato nel 1936 a London, una cittadina del Texas, negli Stati Uniti. Proposto da alcuni creazionisti come un OOPArt, il Martello di London continua a sollevare curiosità, polemiche e scetticità fino ai giorni nostri.

Il ritrovamento di questo enigmatico oggetto risale al giugno del 1936, quando due escursionisti, Max Hann e sua moglie, stavano passeggiando lungo il Red Creek di London. Qui scoprirono un pezzo di legno che sporgeva da un blocco di arenaria, separato dalle formazioni rocciose circostanti. Fu solo dieci anni dopo, nel 1946/1947, che il figlio della coppia, rompendo il nodulo di arenaria, fece la sorprendente scoperta: un martello parzialmente inglobato all’interno.

La notizia del ritrovamento attirò l’attenzione dell’esponente del movimento creazionista Carl E. Baugh, che nel 1983 acquistò il manufatto dalla famiglia Hann. Baugh, insieme ad altri creazionisti, avanzò l’ipotesi che il blocco di arenaria e il martello al suo interno fossero datati a circa 500-300 milioni di anni, appartenenti al periodo Cambriano al Carbonifero. Tuttavia, queste affermazioni entrarono in conflitto con la datazione delle rocce di Red Creek, che risultano essere databili al basso Cretaceo, ovvero 110-115 milioni di anni fa.

Le prove che supportano l’antichità del manufatto, presentate dai creazionisti, comprendono analisi effettuate dai Batelle Laboratories di Columbus, Ohio, che hanno rilevato una lega di metallo nella “testa” del martello composta da 96,6% di ferro, 2,6% di cloro e 0,74% di zolfo. Secondo Baugh, questa composizione sarebbe stata impossibile da ottenere con i procedimenti moderni, suggerendo l’esistenza di una metallurgia avanzata in un’epoca molto remota.

La posizione della scienza e le controversie

Tuttavia, gli scienziati e gli scettici sostengono che il manufatto sia di origine recente. Nel 1985, il ricercatore John Cole del NCSE analizzò il reperto con metodologie scientifiche tradizionali, giungendo alla conclusione che la formazione rocciosa che inglobava il martello era autentica e probabilmente risalente al periodo Ordoviciano. Si ipotizzò che il materiale calcareo della roccia si fosse liquefatto e poi risolidificato attorno al martello in un processo che potrebbe essere durato decenni o secoli, analogo a quanto avviene con le stalattiti che inglobano materiali recenti durante la loro crescita.

La controversia riguarda anche la mancanza di prove fotografiche dell’oggetto prima del suo ritrovamento, rendendo difficile confermare il contesto esatto in cui si trovava il martello. Alcuni resoconti suggeriscono che fosse incastonato in una formazione rocciosa risalente al periodo Cretaceo, ma altri affermano che il martello fosse semplicemente “vicino” a queste rocce circostanti, portando gli scettici a suggerire che potrebbe essere stato cementato alla roccia dopo essere stato lasciato cadere.

Un grande enigma archeologico

L’unico modo per determinare l’età del martello sarebbe la datazione al carbonio 14 del manico in legno, ma finora Carl E. Baugh ha rifiutato di autorizzare questa procedura. Gli scettici suggeriscono che il martello sia stato abbandonato o perso solo circa 200 anni fa, mentre i sostenitori di Baugh vedono nel manufatto una prova dell’esistenza di una civiltà antica sconosciuta all’umanità.

In conclusione, il Martello di London rimane un enigma archeologico che divide la comunità scientifica e i sostenitori della teoria della creazione. Nonostante le insistenze dei creazionisti sull’antichità del manufatto, le prove disponibili suggeriscono che si tratti di un manufatto moderno mal interpretato. La vera origine e l’età di questo misterioso oggetto continuano a sfidare le nostre conoscenze attuali e a stimolare la nostra curiosità riguardo alla storia del nostro pianeta.