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Siamo riusciti a scoprire questa parte segreta della Storia Italiana solo grazie alla AI | Ecco cosa è cambiato grazie a questa scoperta straordinaria

Resti di Ercolano - Fonte Depositphotos - themagazinetech.com
Resti di Ercolano – Fonte Depositphotos – themagazinetech.com

L’intelligenza artificiale può essere fondamentale anche per ricostruire il nostro passato: l’applicazione per la Vesuvio Challenge. Ci troviamo in un’epoca in cui le applicazioni dell’IA sono ancora tutt’altro che definite. I ricercatori di ogni ambito, però, si stanno ingegnando per utilizzarla in vari settori disciplinari. Ora, grazie a tre giovani studiosi, l’intelligenza artificiale è riuscita a ricostruire qualcosa di eccezionale.

Il 2024 è un anno che porterà, almeno nelle previsioni, tantissimi cambiamenti. Se negli scorsi mesi abbiamo imparato ad apprezzare alcune delle potenzialità portate in campo dall’intelligenza artificiale, nel corso di quest’anno avremo finalmente l’opportunità di integrarla nella nostra quotidianità. Ovviamente è difficile riuscire a pensare a quali possano essere in toto i campi di applicazioni di questo nuovo strumento tecnologico.

Di certo ogni settimana sembra sbucarne fuori una nuova, e questa volta tocca al campo dell’archeologia. La storia è molto importante: non solo ci dice chi eravamo, ma ci insegna anche ad empatizzare e a comprendere le ragioni profonde che hanno dato vita al mondo che viviamo oggi. Questo lo sanno bene soprattutto chi lavora nel campo dell’archeologia. Studiare da vicino i resti delle civiltà che ci hanno preceduto è qualcosa di molto stimolante e complicato.

Proprio l’Italia è stata lo scenario per l’integrazione dell’intelligenza artificiale nello studio di alcuni reperti molto importanti.

La Vesuvio Challenge e l’intelligenza artificiale

Tutto è partito da Brent Seales, uno scienziato informatico che da molto tempo si dedica allo studio dei papiri di Ercolano. La località romana alle pendici del Vesuvio presenta ancora tantissimi reperti intatti che risalgono al momento della storica eruzione datata 79 d.C. Tra questi, anche molti papiri che per vari motivi sono incredibilmente fragili e difficili da srotolare e decifrare. Riuscire a ricomporli e a tradurli è un’operazione tutt’altro che semplice. Eppure alcuni studiosi hanno trovato un metodo molto efficace.

Antico papiro - Fonte Depositphotos - themagazinetech.com
Antico papiro – Fonte Depositphotos – themagazinetech.com

Lo stesso Seales ha indetto la Vesuvio Challenge che prevedeva un premio di 700mila dollari a chiunque fosse riuscito a decifrare alcuni frammenti di papiro impossibili da svolgere. Julian Schilliger, Luke Farritor e Youssef Nader hanno così sviluppato un’intelligenza artificiale addestrata sul grande repertorio generato dal ricercatore Brent Seales nei suoi anni di studio. L’IA ha ricostruito oltre 11 colonne di testo. A quanto pare il papiro è stato scritto da un filosofo epicureo, probabilmente il greco Filodemo, che qui parlava in generale del bene supremo del “piacere“. Si tratta forse di un primo passo, ma l’IA può davvero aiutarci a ricostruire il nostro passato.