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Intelligenza artificiale e coscienza: le rivelazioni dell’ingegnere di Google

Intelligenza artificiale- istockphoto

L’ingegnere di Google, Blake Lemoine, definisce l’intelligenza artificiale senziente, ossia in grado di comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, proprio come un essere umano. Ma è giusto affermare che l’IA abbia una coscienza?

Google, già da molti anni, impiega gran parte delle sue risorse nella ricerca dei modelli linguistici e nel 2021 il CEO Sundar Pichai, ha presentato l’AI LaMDA (Language Model for Dialogue Applications) alla conferenza degli sviluppatori di Google. Si tratta di un algoritmo in grado di rispondere alle domande che gli vengono poste, come fosse un vero interlocutore con cui dialogare.

La tesi di Lemoine, secondo cui l’intelligenza artificiale sarebbe senziente, è scaturita da una conversazione con LaMDA, convincendo l’ingegnere di Google a rivedere la terza legge della robotica di Isaac Asimov. Secondo il collaboratore di Google, AI nel dialogo, ha riportato elementi logici per smontare la tesi secondo cui un robot deve salvaguardare la propria esistenza (terza legge di Asimov) a patto che obbedisca agli ordini degli umani (seconda Legge) e non rechi danno agli umani (prima Legge).

Lemoine, con questa prova di dialogo, si è presentato ai vertici Google  affermando che LaMDA fosse in grado di intendere e di volere, al pari di un bambino di 7 o 8 anni.

La smentita dei vertici Google

I vertici di Google, il vicepresidente Blaise Aguera y Arcas e capo della divisione Responsible Innovation, pur apprezzando la logica di LaMDA, hanno escluso l’esistenza di ogni forma di coscienza ma, al contrario, hanno trovato conferma del fatto che il dialogo sostenuto dall’AI fosse del tutto razionale, senza alcuna consapevolezza o empatia.

Di conseguenza, Lemoine è stato sospeso ma ha deciso di condividere e diffondere la sua eccezionale (presunta) scoperta.

Intelligenza artificiale- istockphoto

Dunque, da quanto si apprende, l’intelligenza artificiale consiste in una rete neuronale basata su una sequenza complessa di algoritmi, in grado di elaborare velocemente miliardi di miliardi di dati, come nel caso di LaMDA, con parole, frasi e modi di dire che hanno consentito di rispondere in modo pertinente. Stesso meccanismo che avviene ad esempio con gli assistenti vocali: domande logiche a cui seguono risposte logiche dettate dall’imitazione di innumerevoli domande/risposte simili, che gli esseri umani forniscono affinchè l’AI le acquisisca.

Affermare che l’intelligenza artificiale abbia una coscienza, richiede l’integrazione di elementi tipici di un’attività senziente, come la distinzione tra bene e male o l’empatia, che, al momento, appartiene solo alla coscienza umana.