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Scoperte due galassie nate all’inizio dell’Universo I Viaggio alle origini del Cosmo: “Come trovare Atlantide”

Una galassia è un grande insieme di stelle, sistemi, ammassi ed associazioni stellari, gas e polveri, legati dalla forza di gravità.

Il nome galassia deriva dal greco “galaxìas”, che significa “di latte, latteo”. Questo è un chiaro  riferimento alla Via Lattea, la Galassia di cui fa parte il sistema solare. Le galassie sono oggetti di dimensioni variabili; variano dalle più piccole galassie nane, contenenti poche centinaia di milioni di stelle, alle galassie giganti che contengono un numero di stelle enorme.

Queste sono state categorizzate secondo la loro forma in tre tipologie principali: ellittiche, a spirale, e irregolari. Le galassie ellittiche appaiono visivamente come ellissi dai contorni sfumati. Quelle a spirale possiedono invece una forma discoidale sul cui piano si sviluppano delle strutture spiraliformi.

Le galassie di forma irregolare sono dette galassie peculiari. Tali categorie morfologiche sono a loro volta suddivise in ulteriori sotto-categorie, e vi sono anche galassie discoidali con alcune caratteristiche intermedie fra le galassie ellittiche e quelle a spirale.

La loro forma è influenzata da fattori esterni, cioè dalla presenza di altre galassie. Le galassie irregolari solitamente sono il risultato di deformazioni prodotte da interazioni mareali con le galassie vicine o da collisioni. Le galassie si differenziano tra loro anche per il colore, che è correlato alla popolazione di stelle prevalente.

Scoperte due galassie all’origine del Cosmo dal telescopio più potente al mondo

Il James Webb Space Telescope (JWST), ha catturato due galassie tra le più antiche mai osservate. Infatti, queste galassie primitive risalgono a 350-450 milioni di anni dopo il Big Bang. E’ riuscito ad identificarle grazie all’analisi dell’ ammasso di galassie chiamate Abell 2744. L’importanza di queste galassie è stata spiegata in due ricerche, guidate da Marco Castellano dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma, Italia, e Rohan Naidu dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics pubblicate su Astrophysical Journal Letters.

Castellano ha dichiarato che queste osservazioni sono un capitolo nuovo dell’astronomia. E ancora, Paola Santini, co-autrice dell’articolo GLASS-JWST , ha esclamato che tale scoperta è come quando durante uno scavo archeologico, spunta dal nulla una città perduta o qualcosa di sconosciuto. Un po’ come se si trovasse Atlantide, l’isola leggendaria. Queste galassie primordiali sono molto luminose. Ciò aiuterà il telescopio a scovarne di altre.

Uno degli obiettivi del telescopio JWST è cercare di capire come sono nate le stelle e le prime galassie dopo il Big Bang e come tutte si sono evolute. Un mondo sconosciuto e poco esplorato l’universo primordiale poiché i precedenti telescopi non erano supportati da una tecnologia avanzata. Infine, possiamo dire che non conosciamo con certezza la distanza di queste due galassie. Nel frattempo, possiamo goderci lo spettacolo offerto dall’universo.