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God of War: Ragnarok, il nuovo videogioco è una bomba I Lo stile non cambia, ma tante nuove emozioni

God of War è una serie di videogiochi action-adventure sviluppati da Santa Monica Studio e pubblicati da Sony a partire dal 2005.

Al 2022 la serie conta cinque capitoli principali: God of War, God of War II, God of War III, God of War e God of War Ragnarök. Inoltre, ha ben quattro prequel God of War: Ascension, God of War: Betrayal, God of War: Chains of Olympus, e God of War: Ghost of Sparta. La storia, che ha come protagonista il dio Kratos, pone le sue fondamenta sulla mitologia greca e norrena.

Rispetto ai miti ellenici, il rapporto tra le civiltà del nord e il pantheon norreno ha sfumature differenti. Tra Odino, Thor, Freya e quei popoli vigeva un certo rispetto meno intriso di sacralità e più di quel timore reverenziale che un figlio può avere per un padre severo. Ecco perché in fondo la storia del primo God of War, che vedeva Kratos alle prese con Baldur e altri personaggi dell’epica norrena, sembravano così ben legate al suo passato di devastatore dell’Olimpo.

In fondo la furia di un uomo che aveva perso tutto cercando di stipulare un patto con gli dei non era in contraddizione con i bellicosi valori nordici. Ma ciò che aveva reso ancora più interessante il primo God of War era il mescolare le capacità combattive del suo protagonista con la nuova veste di padre, ruvido, taciturno, incapace di veri gesti d’affetto. Tutti temi che God of War: Ragnarok, espande ancora di più, rimanendo più o meno fedele alla struttura del capitolo precedente.

Con il nuovo episodio della saga continua la storia di Kratos e Atreus. Poche innovazioni, ma con tante nuove emozioni.

In questa nuova avventura Kratos e Atreus dovranno fronteggiare un fronte esterno, costituito da Odino, i suoi inganni e un fronte interno fatto da un rapporto che si complica sempre di più con la crescita di Atreus. Lo scontro tra padre e figlio, tra affetto ed educazione, tra libertà e dovere sono il cuore narrativo dell’opera. Dal punto di vista ludico aggiunge al capitolo precedente qualcosa ma senza esagerare. Le dinamiche di combattimento sono ancora legate all’ascia e alle lame, mentre Atreus fa da spalla scagliando frecce e distraendo i nemici.

La struttura del gioco è un continuo ripetersi di momenti narrativi, sezioni di esplorazione con piccoli puzzle da risolvere per aprire varchi o superare ostacoli. Ancora, ci sono combattimenti e poi si riparte. A rompere ogni tanto questo schema ci pensano dei momenti di esplorazione un po’ più aperta con alcuni incarichi secondari. Il gioco è molto bello su PS5. Ci sono, infatti, degli scorci e dei dettagli splendidi.

E poi c’è la caratterizzazione dei personaggi. Davvero fatta molto, ma molto bene. I personaggi sono tridimensionali. Tra un colpo d’ascia e una morte violenta c’è spazio per le loro sofferenze, i loro difetti, i loro traumi e le loro aspirazioni. Questo nuovo capitolo è l’occasione per esplorare meglio Atreus, che passa dall’essere poco più che un aiutante a coprotagonista. Da una parte abbiamo il padre che educa il figlio. Dall’altra, invece, c’è il figlio che cresce ed è alla ricerca di un equilibrio per gestire i cambiamenti che derivano dalla crescita.

Per concludere, God of War: Ragnarok è un racconto intenso ed emozionante. Il sapiente mix di scorci fantastici e familiari, dramma e commedia, restituisce al giocatore tutta l’intensità degli scontri fisici e di quelli emotivi. Qui, il potere più grande è quello del perdono e del saper trovare un proprio equilibrio. Il tutto senza cercare di soffocare l’altro con i proprio desideri e le proprie ambizioni.