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Una tecnologia di Sony ci “spia” nei cinema e cambierà il modo di fare film I Ecco come funziona

I cinema sono una delle cose più romantiche che esistano al mondo. Un tuffo nel passato con le più moderne tecnologie.

Vedere un film al cinema, inoltre, ha un sapore un po’ retrò. La fila al botteghino per acquistare i biglietti, la corsa ai pop corn, la bibita, la ricerca del posto al buio quando si è in ritardo. Sono tutte abitudini che via via si andranno perdendo. Sono pochi i nostalgici che, ancora oggi, preferiscono sedersi su di una poltrona impolverata, anziché sedersi sul proprio divano di casa dinanzi al televisore.

E per fortuna che esistono ancora questi esseri mitologici, diremmo noi. Senza di loro, i cinema, dai multisala a quelli più piccoli, quelli di quartiere che propongono film di nicchia, sarebbero ancor di più con l’acqua alla gola. Il problema, però, è che sono davvero pochi rispetto al passato. La gente si è disaffezionata. Non è più abituata ad uscire per godersi un film. Tanto c’è l’on demand a portata di telecomando.

Per far si che le grandi case di produzione stanno escogitando dei metodi per far ritornare il pubblico all’interno delle sale cinematografiche. La speranza è riuscirci. Tra tutte, c’è la Sony che è più attiva in questo senso. E pochi giorni fa, ha svelato le tecnologie che ha messo a punto o è in procinto di rilasciare per ottenere questo risultato.

Sony è pronta a lanciare un sistema che raccoglie dati grazie all’Intelligenza Artificiale.

Ma di che dati si tratta? Questa è la domanda che vi starete ponendo un po’ tutti leggendo queste righe. Ebbene, l’Azienda, attraverso questo sistema, vuole raccogliere dati riguardanti emozioni e sensazioni provate dagli utenti all’interno delle sale mentre vedono i film. La tecnologia in questione si chiama Sony VX (Viewing eXperience).

Sony ha presentato il progetto durante la Stef (Sony Technology Exchange Fair). Il tutto, come abbiamo già accennato, si sostiene grazie alla Intelligenza Artificiale. In pratica, sarà in grado di captare le emozioni provate dagli spettatori. In questo modo, si pensa, che sarà molto più semplice produrre film che piacciono alla gente. E fare film che piacciono vuol dire avere file ai botteghini dei cinema e, quindi, maggiori incassi.

I sensori di questa nuova tecnologia, oltre a rilevare le emozioni, colgono anche espressioni del vio e battito cardiaco. Una volta rilevato il tutto, elaborano le informazioni e le inviano in forma anonima ad algoritmi di Intelligenza Artificiale. Questi elaborano a loro volta tali dati che serviranno, come già accennato, alla produzione di film che più si avvicinano ai gusti degli spettatori.

Ovviamente, questo varrà anche per gli spot pubblicitari. Saranno sempre più profilati. Infine, c’è una piccola, ma importantissima, considerazione da fare a riguardo. Per far si che tutto ciò accada e che il progetto inizi e vada avanti, c’è bisogno di equipaggiare le sale cinematografiche per sostenere la nuova tecnologia. Staremo a vedere cosa accadrà.