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Scoperta antica mummia di sirena: una scimmia con la coda di pesce I Immediate analisi ai raggi X

Ulisse e le Sirene – themagazinetech.com

Le sirene sono rappresentate a metà tra donna e pesce: la parte superiore di donna, quella inferiore di pesce.

Queste figure mitologiche erano donne stupende. Ma non sempre è stato così. Basti pensare che nell’antica Grecia avevano un aspetto mostruoso, metà donne, metà uccello. Avevano, però, una voce soave, dolcissima. Le sirene come le conosciamo tutti oggi,  le dobbiamo al periodo medievale. E’ da quel momento, infatti, che vengono raffigurate metà giovani donne, stupende, metà pesci, con le pinne al posto delle gambe.

Ciò che accomunava tutti dall’antica Grecia sino al Cristianesimo, anche quello medievale, era il simbolismo legato ad esse. Infatti, queste donne capaci di sedurre, ammaliare gli uomini erano il simbolo della lussuria, della vanità. Insomma, non proprio un bel biglietto da visita, non credete? Se ci dirigiamo in Oriente, le sirene, sin dall’antichità, erano molto diverse da quelle conosciute da noi in Europa e in occidente in generale.

Ad esempio, in Giappone, non venivano raffigurate come splendide ragazze con la parte inferiore del corpo con sembianze di pesce. Bensì come Yokai, ossia come un demone del mare. Le Ningyo, questo è il nome giapponese delle sirene, avevano sembianze umane nella parte superiore del corpo, coda e denti di pesce e la bocca simile a quella di una scimmia. Non proprio un bel vedere, non credete?

C’è una storia che vi vogliamo raccontare e ci porta proprio in Giappone, precisamente nella prefettura di Okayama. Racconteremo di una mummia di sirena catturata nella prima metà del 1700 e conservata in una teca fino a poco tempo fa. Sul contenitore c’era scritto che all’interno vi era conservata una sirena catturata durante una battuta di pesca.

La “Mummia di Enjuin”, la sirena catturata e venerata in un tempio giapponese.

Venerata ed adorata come una divinità, a lei i sacerdoti ed i fedeli hanno chiesto di preservare il Giappone dalla Pandemia di Coronavirus. E’ una mummia le cui dimensioni fanno pensare che la sirena in questione era alta all’incirca 30 centimetri. Si presentava alla vista con corpo di scimmia e coda di pesce. Gli scienziati, incuriositi da tanto clamore, nel 2022 hanno deciso di studiarla.

La “Mummia di Sirena” giapponese – themagazinetech.com

Così hanno sottoposto la mummia di sirena, la protagonista indiscussa del nostro racconto, a numerosi procedimenti di analisi. Gli esperti sono andati avanti ad oltranza con Tac, radiografie, analisi microscopiche, test del Dna. Insomma, l’hanno studiata in lungo e largo per poter, effettivamente, capire la sua struttura. Ma quello che hanno scoperto ha davvero dell’incredibile.

Un insieme di animali a formare la mummia, ma non nel modo in cui crediamo.

In pratica era un falso. Si, avete capito benissimo. In primis, non è databile al 1740 come scritto sull’incisione della sua teca, ma è molto più recente. Infatti, risale alla fine del 1800. Inoltre, nessuna traccia di scimmia né all’interno né all’esterno. La pelle che rivestiva braccia, spalle, collo, insomma il corpo è stata presa da un pesce palla. I capelli sono di un mammifero non specificato, la cheratina delle unghie proveniva da un animale non rinvenuto, mentre la testa è fatta di cotone ricoperto con gesso. Solo la mandibola apparteneva ad un pesce. In pratica, oltre la pelle del pesce palla, per realizzare questa “mummia” di sirena, hanno utilizzato cotone, gesso, carbone, carta.