Tumori e cellulari, la sentenza spaventa l’Italia: per i giudici è sicuro I Chi lo usa tutti i giorni è nel panico
Quando si parla di smartphone, non si può fare altro che notare un cambiamento dello stile di vita di tutti i cittadini italiani.
Si, perché è diventato un oggetto di uso comune. Anzi, si può proprio dire che sia diventato il migliore amico dei loro possessori. Certo, però, bisogno fare moltissima attenzione dato che si può incorrere in spiacevolissime conseguenze. Grazie ad esso si possono svolgere anche le proprie attività lavorative. Si, sono tantissimi che lavorano utilizzando questo device.
Certo, non è il solo utilizzo che se ne fa. C’è da dire, infatti, che ogni giorno vengono scaricate ed installare numerosissime applicazioni su questi dispositivi. Molte sono importanti, mentre altre vengono utilizzate come passatempi ed altre ancora vengono installate perché gli utenti sono ammaliati dalle sfavillanti pubblicità.
Queste ultime promettono cose incredibili che, poi, si rivelano false. Molto spesso, poi, si finisce col non utilizzarle mai. Tra le tante applicazioni presenti, quelle che vengono maggiormente utilizzate sono di sicuro tutte le piattaforme social e quelle di messaggistica come Facebook, TikTok, WhatsApp o Telegram. Certo, ci sono anche le varie applicazioni che offrono contenuti in demand come quelle che consentono di visionare film, serie TV o di vedere i video o ascoltare la musica dei brani musicali preferiti.
Ed ancora, ci sono tutte quelle applicazioni che consentono di raggiungere la meta prefissata come Google Maps o Apple Maps, ad esempio. Per non parlare, poi, dei giochi. Insomma, è un mondo davvero variegato. Purtroppo, però, come già accennato in precedenza, ci sono dei problemi legati a questi dispositivi che possono essere anche gravi. Vediamo insieme cosa può accadere.
Smartphone e tumori: la sentenza getta nella disperazione tutti!
Ebbene sì, c’è una sentenza della Corte di Appello di Torino che ha lasciato tutti completamente senza fiato. In realtà, ha soltanto confermato quanto il Tribunale di Ivrea, nel lontano 2017, aveva già pronunciato. L’uso prolungato di questi device ha conseguenze devastanti. Questo il succo della sentenza che riguarda un dipendente Telecom.
In pratica c’è un nesso causa ed effetto per il suo tumore al cervello e l’utilizzo dello smartphone. L’INAIL dovrà corrispondere un vitalizio a quest’uomo per i danni causati da malattia professionale. Per gli avvocati difensori, basta utilizzare questo device per soli trenta minuti al giorno perché avvenga l’irreparabile.
Attenzione, però, perché, al momento, per la scienza, non c’è alcuna correlazione ufficiale. Quanto stabilito dalla sentenza, secondo ricercatori e scienziati non ha alcun fondamento scientifico. Certo, c’è probabilità che le onde elettromagnetiche causino questo tipo di problema, ma non c’è la certezza assoluta. Di sicuro, ciò che è stato sentenziato è qualcosa che ha una portata storica.