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Storione d’acqua calda: la nuova specie scoperta in Marocco I Nessuno pensava fosse possibile

storione – themagazinetech

Si pensava impossibile una cosa del genere eppure la scoperta dello storione d’acqua calda in Marocco ha scioccato i ricercatori.

La scoperta è stata fatta da un paleontologo, David Martill, durante la sua gita in Marocco. Questo storione venne identificato come pesce reale già nel lontano 1324, dal Re Edoardo II.

Il ritrovamento di questa specie in Marocco è stato un vero shock per gli studiosi, a spiegarlo lo stesso paleontologo che ha specificato di ritrovarsi sorpreso davanti al ritrovamento soprattutto perché questa nuova specie marocchina complica tutto lo storico sull’origine geografica di questo gruppo di pesci.

Secondo lo studioso questo esemplare è stato il primo del suo genere a venire scoperto nel continente. Precedentemente infatti si pensava che fosse un animale che si adattava a un clima completamente differente.

Perché la scoperta dello storione in Marocco è da shock per gli studiosi

Lo storione veniva associato alle acque fredde dell’emisfero settentrionale del globo, ma in realtà la storia è diversa. Il pesce a saputo adattarsi anche alle acque calde, segnando la sua presenza anche in Africa settentrionale.

“Ci saremmo aspettati di trovare la specie nel nord America, in Europa, o in Russia, ma non di certo in Africa” specifica il team di ricerca. L’esemplare è stato scoperto in uno scavo al Plateau des Phosphates.

Il fossile di storione che ha cambiato gli studi sulla storia della specie

Si tratta di un fossile già esposto in una collezione dell’Università Hassan II Ain Chock, nella facoltà di scienze. Un fossile di storione di circa 66 milioni di anni fa, un tempo impensabile, difficile da immaginare con il pensiero.

Lo scavo paleontologico era già situato tra Khouribga e Oued Zem. I ricercatori locali hanno dato una solida mano a David Martill, ma fu lui a fare la scoperta e a identificare subito lo storione.

“Ho trovato un pezzo di roccia con un’impronta ossea che ricordava questi pesci corazzati” ha spiegato il professore, poi specificando che a quel punto era più che sicuro della sua scoperta: si trattava di uno storione, nonostante il calore dell’acqua molto alto che creerebbe diversi punti interrogativi sul dna dell’esemplare. Quindi poteva adattarsi sia ad acque calde che fredde? Come è possibile si sia diffuso in zone così climaticamente opposte?