Netflix, aumenti del 33% sugli abbonamenti: i clienti sono disperati I E da novembre si adegua Amazon

Da circa vent’anni a questa parte, il progresso tecnologico è stato letteralmente enorme. Tutto questo è stato mosso in larga parte dall’avvento di internet, avvenuto verso la fine degli anni ’90, che ha portato a sua volta numerosi cambiamenti.

Pensiamo per esempio all’arrivo dei social network, che hanno anche cambiato la fruizione dei mass media, grazie a Facebook, Twitter, Instagram e infine Tik Tok per le fasce di popolazione più giovane. Per non parlare degli smartphone, che nel giro di appena 10 anni si sono conquistati una vastissima fetta di mercato mondiale.

Arriviamo poi a un altro grande cambiamento, a livello dell’intrattenimento audiovisivo. Di anno in anno abbiamo infatti assistito alla progressiva trasformazione a favore delle principali piattaforme di streaming, che si sono insediate sempre più all’interno del mercato mondiale, soppiantando quelli che erano i vecchi sistemi di videonoleggio, come per esempio Blockbuster et similia.

Vento di cambiamenti

App come per esempio Netflix, Amazon Prime Video, Disney Plus, Paramount Channel, Apple TV+ e via dicendo sono ad oggi diventate lo standard per l’intrattenimento audiovisivo, offrendo un ampissimo catalogo di serie TV e film, molto più economico rispetto ai canoni di emittenti televisive private come per esempio Sky et similia.

Purtroppo però proprio a tal proposito arrivano brutte notizie in merito a Netflix, che potrebbero far storcere non poco il naso a diversi utenti: scopriamo insieme di cosa si tratta. Durante il periodo autunnale, infatti, la compagnia americana ha deciso che apporterà dei considerevoli aumenti ai suoi abbonamenti mensili. Ciò si tradurrà in un incremento medio pari al 33%, che non riguarderà solo Netflix, ma anche altre piattaforme come per esempio Dazn, Amazon Prime Video, Spotify e tante altre. Sono ormai davvero rimaste pochissime le piattaforme che mantengono stabile il loro prezzo d’abbonamento, al giorno d’oggi.

Aumenti in arrivo

Ciò significherà dunque un costo medio di 80 euro al mese per qualsiasi famiglia che intenderà guardare sia film che partite di calcio. Per fare una stima, in base alle ultime ricostruzioni da parte di Agcom, si contano all’incirca 15.3 milioni di utenti unici all’interno delle piattaforme video, a cui poi si vanno ad unire i 16 milioni di abbonati per quel che riguarda i servizi di podcast e musica, come per esempio Apple Music e Spotify.

Più del 50% di essi ha almeno più di un abbonamento attivo, e già questo rappresenta ad oggi una cifra piuttosto significativa e da non trascurare. Non ci resta a questo punto che attendere per avere ulteriori aggiornamenti a riguardo dalle compagnie, per vedere come si trasformerà la situazione nel corso delle prossime settimane o mesi.